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Il 29 ottobre di ogni anno si tiene la giornata mondiale della psoriasi, malattia autoimmune che si manifesta sulla pelle, attraverso chiazze rosse coperte da una crosta di pelle biancastra o argentea.
Tale malattia può colpire diverse parti del corpo, causando prurito e dolore, oltre che disagi e problemi emotivi e sociali. La psoriasi non è contagiosa, è una malattia autoimmune, ovvero accade che il sistema immunitario del corpo attacca la pelle.
La prospettiva psicoanalitica si distingue dalle prospettive psicofisiologiche, aggiungendo ad esse un punto di vista che comprende l’esistenza di una parte conscia, preconscia ed inconscia che fa da ponte tra psiche e corpo: l’io pelle (Didier Azieu, 1985).
Anzieu sottolinea la grande importanza delle prime sensazioni cutanee che consentono al bambino di esperire un universo fuori da sé che è un universo sociale e composto da relazioni. Questa prima esperienza avviene fin dai primi contatti con la madre che porge le sue cure al bambino, lavandolo, tenendolo in braccio, accarezzandolo. Tali cure primarie permettono al bambino di acquisire una percezione soggettiva dell’integrità proprio involucro psicocorporeo, tenendolo unito e allontanandolo dalle angosce di frammentazione e svuotamento.
L’io pelle è un contenitore di materiale psichico, di pensieri, di emozioni che partono dalla consapevolezza di un contenitore che differenzia lo spazio interno da quello esterno.
Quando si parla di psoriasi o di malattie della pelle è bene considerare dunque tale prospettiva psicoanalitica, che considera i vissuti interni che sfociano poi in sintomi, in questo caso sulla pelle.


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